Le installazioni urbane
CARIATIDI
Viana Conti
(2013)
Virginia Monteverde (nasce a Tübingen nel 1969, risiede e opera a Genova), artista e curatrice di eventi culturali in spazi pubblici, ha ideato per la piazza del Teatro di Noto un’opera di mega affissione, su parte di un edificio in ristrutturazione, d’impatto visivo forte e provocatorio, sia a livello iconografico che comunicazionale. Rinviando a quelle spettacolari pubblicità che, nei centri storici metropolitani, sponsorizzano il restauro di palazzi e monumenti di prestigio culturale, l’artista apre interrogativi sulla natura e sulla lettura di un’opera d’arte, sottratta al luogo di culto del Museo o della galleria, per essere esposta, come la merce su un manifesto, in un contesto di pubblico transito, in un luogo di aggregazione, ad un incrocio di traffico veicolare e pedonale. La sua installazione urbana, realizzata ricorrendo al linguaggio fotografico digitale, su una base cromatica che rinvia alla pietra locale, è costituita da quattro teli alti 8 metri e larghi un metro e cinquanta ognuno, rappresentanti le quattro Cariatidi, modificate, dell’Eretteo di Atene che, con i capitelli, reggono, rispettivamente, le quattro lettere corrispondenti della scritta Noto, mentre, al di sotto della cintola, si liquefano nelle volute di un panneggio barocco come statue di piombo in fusione, terminando in una tremula e fluttuante codina di sirena. La condizione di precarietà e fluidità dei punti cardini dell’esistenza, in una società di massa di segno consumistico, diventa, nell’opera di Virginia Monteverde, metafora estetica della sua visione del reale. Progettata per lo scenario della piazza di Noto, la sua installazione metropolitana instaura un dialogo ed al tempo stesso adombra un conflitto tra l’Armonia Classica, l’Estetica della Rovina, la Citazione Postmoderna, il Teatro delle Idee, l’Enigma Liquido del Mutamento.